Diagnostica e Terapie

Il dottor Evangelista Martinelli è uno specialista che si occupa di diverse attività legate all’urologia funzionale, all’uro-ginecologia e alla neuro-urologia.

Grazie alla sua vasta esperienza in questi ambiti, il dottor Evangelista Martinelli offre soluzioni innovative e mirate per aiutare i pazienti a gestire e superare i disturbi legati alla vescica e al pavimento pelvico, migliorando così la loro qualità di vita.

La sua esperienza si estende alla diagnostica delle funzioni della vescica e alla terapia dei disturbi di funzionamento vescicale e del pavimento pelvico. Utilizza trattamenti come le iniezioni di Botox e la neuromodulazione sacrale per affrontare tali disturbi.

Il dottor Martinelli si occupa anche della terapia dell’incontinenza da sforzo, sia negli uomini che nelle donne. Nelle donne, utilizza varie tecniche, tra cui la terapia mini-invasiva dell’ipertrofia prostatica e la diagnosi delle disfunzioni della vescica. L’iniezione di Botox e la neuromodulazione sacrale/stimolatore del pavimento pelvico sono alcune delle opzioni di trattamento offerte.

Nel trattamento dell’incontinenza da sforzo nell’uomo, il dottor Martinelli utilizza l’AMS 800®, uno sfintere artificiale, insieme a tecniche come le fasce suburetrali. Inoltre, utilizza tecniche mini-invasive per il trattamento dell’ipertrofia prostatica, tra cui la tecnologia Rezūm.

Urologia funzionale, Uro-ginecologia e Neuro-Urologia

Cos’è l’urologia funzionale

L’urologia funzionale rappresenta una branca ultra specialistica dell‘ Urologia, che comprende al suo interno una serie di ulteriori aree di interesse, come la urodinamica, la uro-ginecologia, l’urologia ricostruttiva e la neuro-urologia.

Le patologie trattate sono quelle responsabili dei cosiddetti sintomi delle basse vie urinarie (o lower urinary tract symptoms, LUTS). L’incidenza di LUTS da moderati a severi incrementa, sia nell’uomo che nella donna, con l’età e nei paesi industrializzati è stimata tra il 10 e il 50% nella fascia di età 50-59 anni, e tra il 30 e il 70% nella fascia di età 70-79 anni.
Il percorso diagnostico più adeguato viene definito ed articolato in maniera individuale, secondo diversi livelli ad invasività crescente.

• Ecografia dei reni e delle vie urinarie
• Ecografia perineale
• Uroflussometria
• Misurazione dello spessore della parete della vescica
• Esame urodinamico completo
• Uretrocistoscopia diagnostica
• Uretrocistografia retrograda e/o minzionale

Le patologie funzionali

Il dott. Evangelista Martinelli offre, presso i suoi studi, ogni tipo di esame diagnostico non invasivo o invasivo necessario all’inquadramento diagnostico delle patologie urologiche funzionali, garantendo il “best care” alla luce delle più attuali conoscenze scientifiche.

Accanto agli interventi terapeutici farmaceutici e riabilitativi, il dott. Martinelli esegue routinariamente interventi chirurgici mini- e micro-invasivi (ablazione prostatica a getto di vapore con tecnica Rezūm, iniezioni di tossina botulinica, ecc.) per un trattamento tagliato su misura del paziente, offrendo anche tutta l’assistenza necessaria nel follow-up.

• Patologia urologica ostruttiva infravescicale maschile di tipo organico (ipertrofia prostatica benigna, stenosi uretrali o sclerosi del collo vescicale)
• Patologia urologica ostruttiva infravescicale femminile di natura organica (prolasso degli organi pelvici, stenosi uretrali)
• Vescica iperattiva
• Incontinenza urinaria
• Disturbo di svuotamento della vescica a causa di ipocontrattilità del detrusore, dissinergia detruso-sfinteriale o incoordinazioni motorie pelviche
• Incontinenza fecale
• Stipsi funzionale cronica
• Dolore pelvico cronico
• Reflusso vescico-ureterale e la patologia ostruttiva dell’alto tratto urinario (stenosi ureterale, malattia del giunto pielo-ureterale),

Diagnostica delle disfunzioni della vescica

La diagnostica delle disfunzioni della vescica è un processo essenziale per identificare e comprendere i problemi legati al suo corretto funzionamento.

Nello specifico l’ecografia dei reni e delle vie urinarie permette di rilevare eventuali anomalie strutturali.

L’ecografia perineale si concentra invece sull’analisi dei tessuti e dei muscoli del pavimento pelvico, fornendo informazioni cruciali per individuare eventuali alterazioni.

L’uroflussometria consente di valutare il flusso urinario, rilevando possibili ostruzioni o debolezze muscolari.

La misurazione dello spessore della parete della vescica fornisce ulteriori indicazioni sulla sua salute e integrità.

Infine, l’esame urodinamico completo e l’uretrocistoscopia diagnostica sono strumenti diagnostici più invasivi ma altamente informativi per valutare la funzionalità della vescica e individuare eventuali patologie sottostanti.

Insieme, questi approcci consentono una diagnosi precisa e personalizzata, fornendo una base solida per la gestione delle disfunzioni vescicali.

Terapia dei disturbi di funzionamento vescicale / del pavimento pelvico (iniezioni di Botox, neuromodulazione sacrale)

La terapia dei disturbi di funzionamento vescicale e del pavimento pelvico offre soluzioni efficaci per una serie di condizioni, tra cui:

  • Vescica iperattiva (OAB) / Incontinenza da urgenza

  • Difficoltà nell’evacuazione della vescica a causa di ipocontrattilità del detrusore

  • Incontinenza fecale

  • Stipsi funzionale cronica

  • Dolore pelvico cronico

Le iniezioni di Botox rappresentano un trattamento comune per ridurre la contrattilità e il dolore della vescica, migliorando il controllo delle minzioni.

Per chi soffre di ipocontrattilità del detrusore, la neuromodulazione sacrale è una terapia promettente che stimola i nervi sacrali per favorire la contrazione e l’evacuazione della vescica.

Nell’incontinenza fecale, la neuromodulazione sacrale può essere utilizzata anche per migliorare il controllo dell’intestino. Inoltre, la terapia può essere applicata al trattamento della stipsi funzionale cronica, aiutando a stimolare il movimento intestinale.

Infine, per il dolore pelvico cronico, diverse terapie, come la neuromodulazione sacrale o l’iniezione di Botox, possono essere considerate per alleviare i sintomi e migliorare la qualità della vita dei pazienti.

Diagnosi delle disfunzioni della vescica

Per verificare la presenza di una disfunzione della vescica e valutarne correttamente l’entità, la natura e la causa, è necessaria una corretta diagnosi.

A tale scopo vengono effettuati una serie di esami e test in grado di inquadrare al meglio ed in maniera sistematica le diverse patologie.

Nello specifico, vengono svolti i seguenti passaggi:

  • Anamnesi generale, minzionale e sull’incontinenza, ad esempio: la perdita di urina durante la tosse, gli starnuti, il riso o l’attività fisica indica principalmente un’incontinenza da sforzo; la perdita di urina con bisogno impellente di urinare, spesso anche in posizione di riposo o con l’acqua che scorre, rimanda ad un’incontinenza da urgenza.
  • Anamnesi farmacologica: i farmaci che influenzano il sistema nervoso vegetativo possono influire sulla funzione della vescica.
  • Diari minzionali vengono utilizzati per una registrazione oggettiva della frequenza della minzione e dell’incontinenza urinaria e servono anche per controllare l’efficacia di una terapia.
  • Esame obiettivo: oltre all’esame fisico generale, dovrebbero essere esaminati anche l’addome inferiore e i genitali.
  • Deviazioni nell’esame neurologico dovrebbero essere motivo di ulteriori indagini neurologiche.
  • Prima di ogni diagnosi approfondita, dovrebbe essere esclusa un’infezione delle vie urinarie.
  • Attraverso l’ecografia della vescica, possono essere rilevati calcoli, corpi estranei o tumori della vescica. L’esame ecografico dell‘apparato urinario superiore serve per escludere una ritenzione urinaria, che è spesso osservata nell’iscuria paradossa (incontinenza „da trabocco“) o nelle disfunzioni neurogene della vescica, così come per rilevare una urolitiasi che potrebbe causare un’infezione delle vie urinarie. Nelle donne, oltre all’ecografia addominale, vengono utilizzate anche ecografie perineali, introitali, vaginali o rettali per visualizzare la posizione del collo vescicale e la forma e la posizione dell’uretra rispetto al collo vescicale.
  • I test clinici sull’incontinenza vengono utilizzati per rispondere a domande specifiche: il test del pannolino (pad test) quantifica in modo oggettivo la quantità di perdita di urina; il „test della tosse“ viene utilizzato per diagnosticare il tipo di incontinenza. Nell’incontinenza da sforzo si verifica la perdita di urina durante la tosse, mentre nell’incontinenza da urgenza si verifica indipendentemente dalla tosse.
  • La misurazione del flusso urinario (uroflussometria) e la misurazione della residuo urinario dovrebbero essere effettuate inizialmente in tutti i pazienti per escludere un disturbo della svuotamento della vescica.
  • Solo con l’esame urodinamico (cistomanometria +/- studio pressione-flusso) è possibile diagnosticare in modo affidabile il tipo di incontinenza

Terapia mini-invasiva dell'ipertrofia prostatica

Il classico algoritmo terapeutico per il trattamento dell’IPB prevede un approccio chirurgico in caso di fallimento della terapia farmacologica.
Le tecniche disostruttive mini- e micro-invasive emergenti (MIT) costituiscono una innovativa possibilità terapeutica a disposizione dell’urologo, per minimizzare i rischi connessi al trattamento chirurgico dell’ipertrofia prostatica ed anticipare il momento del superamento della terapia medica. Il tempismo nel trattamento dell’ipertrofia prostatica è d’altronde indispensabile per evitare i danni permanenti sulla vescica (la classica “vescica da sforzo”).

• Urolift®
• Rezūm®

Terapia mini-invasiva dell'ipertrofia prostatica

La tecnologia Rezūm®

La Termoablazione prostatica con la tecnologia Rezūm® è una nuova MIT per il trattamento degli uomini con sintomi moderati o gravi dell’IPB. Essa consiste nell’ applicazione convettiva di energia termica immagazzinata sotto forma di vapore acqueo e sprigionata nel giro di pochi secondi dal suo passaggio di stato nell’interstizio prostatico. Generando istantaneamente un’area uniforme di necrosi colliquativa nella zona transizionale, questa tecnica permette la riduzione del volume prostatico di ca. 50% nel giro di 3 mesi.

Vantaggi

  • Possibilità di preservare l’eiaculazione in >85%
  • Possibilità di essere eseguita ambulatorialmente
  • Pressoché nullo il rischio emorragico, 0% tasso di trasfusioni
  • Possibilità di trattare volume prostatici anche accettabilmente > 80cc
  • Possibilità di trattare ogni anatomia prostatica, compresa la presenza di un lobo medio

Limitazioni

  • Approvata dall’FDA per volumi tra 30-80cc
  • Tasso di re-intervento del 4.4% a 5 anni
  • Cateterizzazione per 4-7 giorni

Iniezione di Botox

Con le iniezioni di tossina botulinica nel muscolo della vescica, le contrazioni incontrollate possono essere efficacemente inibite.

Con questo metodo di trattamento, vengono eseguite per via transuretrale, utilizzando un apposito ago, da 20 a 30 iniezioni, somministrando un totale di 100- 300 unità di tossina botulinica (Botox®). L’effetto dura da circa otto a dieci mesi, prima che siano necessarie nuove iniezioni.

Indicato per:

  • OAB/Incontinenza da urgenza refrattaria alla terapia farmacologica
  • Vescica a bassa capacità con scarsa compliance (vescica ad alta pressione con elasticità compromessa, ad esempio nelle lesioni del midollo spinale)

Neuromodulazione sacrale / Stimolatore del pavimento pelvico

L’impianto sottocutaneo di un piccolo sistema di stimolazione offre un’opzione terapeutica a lungo termine per il trattamento di diverse disfunzioni del pavimento pelvico.

Attraverso impulsi elettrici indirizzati ai nervi sacrali, viene modulata la trasmissione delle informazioni tra il cervello e gli organi del pavimento pelvico, in modo che la funzione naturale della vescica (e anche del retto) possa essere ripristinata.

Il trattamento si compone di due fasi:

  1. Fase di test: in questa fase vengono impiantati solo gli elettrodi per verificare la risposta clinica e l’adattamento del paziente al sistema.
  2. Impianto definitivo: dopo il successo della fase di test, viene posizionato il generatore di impulsi in una tasca sottocutanea sul gluteo.

Al paziente viene fornito un telecomando che consente una programmazione personalizzata.

Indicato per:

  • Vescica iperattiva (OAB) con o senza incontinenza da urgenza
  • Ipotonia del detrusore o disfunzione della minzione
  • Dolore pelvico cronico (sindrome del dolore pelvico)
  • Disfunzioni combinate (ad esempio, incontinenza da urgenza, incontinenza fecale, ritenzione urinaria, stitichezza cronica, ecc.)

Terapia dell'incontinenza da sforzo

La terapia dell’incontinenza da sforzo offre soluzioni specifiche sia per gli uomini che per le donne. Gli approcci terapeutici riguardano:

Incontinenza urinaria nella donna:

  • TVT

  • TOT

  • mini-Sling

Incontinenza urinaria nell’uomo:

  • Sling sottouretrale (AdVance®)

  • Sling regolabile (ATOMS®)

  • Sfintere artificiale (AMS 800®, ZSI375®, VICTO®)

Terapia dell'incontinenza da sforzo nella donna

In totale, sono disponibili più di 200 procedure chirurgiche per il trattamento dell’incontinenza da sforzo nella donna. Tutte mirano a migliorare la trasmissione della pressione e/o aumentare la pressione di chiusura dell’uretra.

Per lungo tempo, in Europa, le plastiche di sospensione sono state l’operazione standard per l’incontinenza da sforzo nella donna, poiché sono stati riportati risultati a lungo termine con un’alta percentuale di continenza. Il principio della sospensione si basa sullo spostamento dell’uretra e del collo vescicale verso l’alto e in avanti per migliorare la trasmissione della pressione durante lo sforzo.

Oggi si preferisce l’utilizzo di sling tension-free (chiamate TVT o TOT) a causa della tecnica operatoria più rapida, semplice e priva di complicazioni. Il meccanismo d’azione di tali benderelle si basa sulla creazione di una resistenza rigida nel mezzo dell’uretra, che provoca l’inarcamento dell’uretra posteriore durante le situazioni di sforzo. Studi randomizzati per confrontare l’efficacia tra l’operazione di Burch e TVT o tra TVT e TOT hanno mostrato che i tassi di continenza delle singole tecniche operative non differiscono in modo significativo.

Le sling tension-free includono:

  • Tensionfree Vaginal Tapes (TVT®): con questa tecnica chirurgica, viene posizionata una fascia di polipropilene senza tensione sulla parte anteriore dell’uretra media. Con un trocar, il pavimento pelvico viene perforato prima a sinistra e successivamente a destra, il nastro viene estratto lateralmente della vescica addominale e passato verso l’alto sia a sinistra che a destra.
  • Alternativamente, la fascia può essere passata attraverso la fossa otturatoria fino alla parete vaginale anteriore, evitando lesioni alla vescica, all’intestino e ai vasi sanguigni (tecnica TOT® o TVT-O®).
  • Dal 2007 è disponibile un nuovo sistema a fascia che viene impiantato solo attraverso una singola incisione transvaginale (chiamato SIMS, Single-Incision Mini-Sling). Questo sistema può essere impiantato quasi senza sanguinamento e in tempi molto brevi (circa 5-10 minuti). I risultati a breve termine fino a dodici mesi sono comparabili a quelli di TVT® e TOT®.

Terapia dell'incontinenza da sforzo nell'uomo (AMS 800®): lo sfintere artificiale

Nell’uomo, l’impianto di uno sfintere artificiale (AMS 800®) è il metodo chirurgico di prima scelta per il trattamento dell’incontinenza da sforzo.

Questa protesi, realizzata in silicone e successivamente riempita di liquido, è composta da tre componenti: un manicotto di chiusura gonfiabile, un palloncino regolatore di pressione e un dispositivo di controllo con pompa. Il manicotto viene posizionato intorno all’uretra bulbare.

Premendo la pompa, il liquido viene trasportato dal manicotto di chiusura al palloncino. Il ritorno del liquido viene ritardato per tre o cinque minuti da una valvola nel dispositivo di controllo. Durante questo periodo, il manicotto di chiusura rimane aperto, mentre il paziente svuota la vescica. L’AMS 800® è un metodo efficace per il trattamento dell’incontinenza da sforzo, che porta al successo della continenza nell’82-100% dei pazienti trattati.

Vantaggi:

  • Per ogni grado di incontinenza
  • Anche in presenza di uno sfintere danneggiato o non più funzionante
  • Anche dopo la radioterapia nella regione pelvica
  • Chiusura completa dell’uretra
  • Tutte le componenti sono sostituibili

Controindicazioni:

  • Difficoltà o impossibilità di gestione (ad esempio, morbo di Parkinson o disabilità)
  • Ulteriori interventi transuretrali previsti (ad esempio, follow-up di tumori superficiali della vescica)

Le fasce suburetrali

Per il trattamento dell’incontinenza da sforzo lieve-moderata nell’uomo, sono disponibili anche alternative chirurgiche. Queste includono fasce transobturatorie non regolabili (ad es. AdVance®) o fasce retrosinfisarie impiantabili (regolabili) (Argus ®, Remeex®, ecc.).

AdVanceXP® – La fascia transobturatoria non regolabile

Vantaggi:

  • Intervento minimamente invasivo
  • Non richiede la partecipazione attiva del paziente
  • Elevati tassi di successo: tra il 54,6% e il 90,6%
  • Complicazioni gravi estremamente rare.

Controindicazioni:

  • Incontinenza grave (perdita di urina anche in posizione supina o superiore al 50%)
  • Pregressa radioterapia nella regione pelvica

ATOMS® – Il cuscinetto sostitutivo dello sfintere

Similmente all’applicazione delle fasce suburetrali, anche nel sistema ATOMS il cuscinetto di sostegno viene inserito per via transotturatoria, ma viene anche fissato bilateralmente all’arco pubico inferiore. Il cuscinetto di silicone riempito di soluzione fisiologica consente, attraverso la compressione del muscolo bulbospongioso – e quindi indirettamente dell’uretra – di aumentare la resistenza al deflusso. Un’aggiustamento individuale è possibile in qualsiasi momento e senza necessità di un intervento chirurgico, mediante il riempimento del cuscinetto attraverso un port sottocutaneo.

Vantaggi:

  • Adatto per l’incontinenza urinaria lieve-moderata
  • Anche dopo la radioterapia nella regione pelvica
  • Nessuna manipolazione manuale necessaria
  • Possibilità di ulteriori interventi transuretrali
  • (Limitata) regolabilità

Controindicazioni:

  • Incontinenza urinaria totale
  • Sfintere lesionato o non funzionante

Risultati:

  • Tasso di successo tra il 77,7% e il 93,8% con un tasso di continenza fino al 64%
  • Tasso di espianto fino al 20%, principalmente a causa di intolleranza al titanio.

Le tecniche mini-invasive per il trattamento dell’IPB – La tecnologia Rezūm

Le tecniche disostruttive mini-invasive emergenti costituiscono una innovativa possibilità terapeutica a disposizione dell’urologo, per minimizzare i rischi connessi al trattamento chirurgico dell’ipertrofia prostatica ed anticipare il momento del superamento della terapia medica. Il tempismo nel trattamento dell’ipertrofia prostatica è d’altronde indispensabile per evitare i danni permanenti sulla vescica (la classica “vescica da sforzo”).

La Termoablazione prostatica con la tecnologia Rezūm consiste nell’ applicazione convettiva di energia termica immagazzinata sotto forma di vapore acqueo e sprigionata nel giro di pochi secondi dal suo passaggio di stato nell’interstizio prostatico. Generando istantaneamente un’area uniforme di necrosi colliquativa nella zona transizionale, questa tecnica permette la riduzione del volume prostatico di ca. 50% nel giro di 3 mesi.

Vantaggi

  • Possibilità di preservare l’eiaculazione in  >85%
  • Possibilità di essere eseguita ambulatorialmente
  • Pressoché nullo il rischio emorragico, 0% tasso di trasfusioni
  • Possibilità di trattare volume prostatici anche accettabilmente > 80cc
  • Possibilità di trattare ogni anatomia prostatica, compresa la presenza di un lobo medio

Svantaggi

  • Approvata dall’FDA per volumi tra 30-80cc
  • Tasso di reintervento del 4.4% at 5 years
  • Cateterizzazione per 4-7 giorni
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